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Davvero a Padova i buoni pasto consegnati agli immigrati venivano usati per pagare le prestazioni sessuali delle prostitute?
Secondo alcuni articoli, di siti più o meno noti, nella tendopoli del centro di accoglienza allestito all'ex caserma Prandina, sei nigeriane "profughe" si prostituivano in cambio dei voucher distribuiti settimanalmente agli immigrati dagli operatori della cooperativa del luogo, alcune con il benestare dei mariti... Sapete se è vero? Sapreste fornirmi maggiori informazioni su questa storia?
Davvero i profughi aspettavano che gli operatori della cooperativa distribuissero i buoni spesa, attendevano il momento di scarsa vigilanza e procedevano con attenzione nella conclusione dell'affare, cercando di non farsi beccare e pienamente consapevoli delle possibili conseguenze e dell'illiceità di questo scambio?
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