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La bellezza dell'arte antica, è diversa da come è intesa nell'arte moderna?

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  1. Kaporal_v
     
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    Dal novecento in poi, l'arte si è via via semplificata e ha cercato di raggiungere un livello massimo di espressività, contemporaneamente ad un'abbassamento della qualità generale delle opere..

    Per esempio, non mi esprimo riguardo la bellezza femminile, perchè personalmente non saprei dare dei canoni o valutarla, in quanto posso considerare bello un corpo o un viso femminile secondo gusti miei e valutazioni che dipendono molto anche dai modi di fare e dalla qualità della persona (il gioco dell'attrazione mi rende poco imparziale ed obiettivo).. vorrei invece portare ad esempio, queste splendide statue di periodo classico.



    Bronzi_Riace_consegna_firme_Firmiamo_IT

    Diadumenos_MET_25_b

    doriforo

    EMCh_YLk

    fronteeretro

    Zeus_Pos






    Vorrei farvi notare la perfezione estetica e di proporzioni di questi corpi - questo tipo di bellezza, per così dire, classica, può essere considerata attuale?

    Personalmente, tra queste statue preferisco i bronzi di Riace, con masse muscolari più evidenti e sviluppate.
     
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  2. Daniel Apix
     
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    Con grande imbarazzo devo dire che non sono particolarmente esperto per quanto riguarda l'arte contemporanea, ma ho comunque potuto elaborare una idea dopo aver visto dal vivo alcune delle opere che hai presentato ed altre specificatamente odierne. Io credo che la differenza sia evidente, sia nell'atteggiamento nei confronti dell'arte, sia poi nei suoi fini. Quando vi era l'arte greca, animi di scienziati, filosofi di allora erano concentrati verso ciò che era tangibile, rapiti dalla incredibile complessità della natura. Vi erano gruppi il cui primo approccio scientifico li contraddistingueva, travolti dal desiderio di studiare il funzionamento di tutto ciò che avevano intorno, di comprenderlo e di elaborarlo con invenzioni sempre nuove. Non mi stupisce che, alla fine, questa passione abbia approdato anche nello studio di una macchina di tale complessità: l'uomo. L'arte di oggi invece "va oltre", nel senso che le passioni che oggi animano i moderni artisti sono di altro genere. La mentalità, la vita si è con il tempo velocizzata, ha acquisito caratteristiche sempre più varie che sono state rese dalla moderna tecnologia: per l'appunto dalla seconda rivoluzione industriale, seguita poi dalla ben nota Belle Epoque. L'attenzione ha semplicemente seguito i tempi, prima con la ferma fede positivista, poi con i movimenti decadenti che hanno lasciato un'ampia eredità con i movimenti artistici a seguire. Oggi quindi l'interesse comune è semplicemente la modernità, l'avanguardia ed infine chiaramente le implicazioni morali che questo "correre dei tempi" ha nell'animo degli individui. Si potrebbe dire quindi che l'arte è semplicemente l'espressione degli schemi mentali dell'epoca che inevitabilmente hanno influenza sugli artisti. Oggi tutto propende verso l'evocazione: l'espressione di un sentimento, di una impressione che sia percepibile oltre la materia, con metodi sempre nuovi e moderni, quasi a riprodurre la complessità del virtuale, dell'ottimale o dell'essenziale, o ancora del raffinato nella sua artificiale complessità, che oggi ci sono molto note con le moderne tecnologie. Poi bisogna anche considerare i mezzi artistici impiegati.

    Ma si può dire che abbiamo assistito ad un calo della qualità artistica? Nel rispondere a questa domanda bisogna intendere una cosa molto importante: l'arte non è la ricerca del bello, ma è solamente l'espressione dell'artista. Come poter equiparare un dipinto espressionista ad un Caravaggio? Non si può, perché parliamo di cose totalmente differenti. Un'opera credo si giudichi dal grado della sua espressività e creatività. Se si prova a considerare l'arte vera che abbiamo oggi (quella dei graffiti, delle grandi strutture architettoniche, dei dipinti astratti) si comprende come in realtà l'arte contemporanea sia invece incredibilmente prolifica.

    Ad ogni modo, si tratta di una differenza di interessi: gli antichi greci rivolgevano il proprio interesse verso la natura; oggi noi ci rivolgiamo verso l'opera dell'uomo e sostanzialmente verso quello che potremmo intendere, per quanto impropriamente, "l'oltre natura": la fisica dei quanti e l'esplorazione spaziale.

    Quello che ho voluto intendere, con credo un grande fallimento, è che l'arte di oggi va oltre il tangibile, al contrario degli antichi greci: ormai non tentiamo più di ammirare e riprodurre la complessità della natura.
     
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    Micia

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    Si, sono differenti, ma non è del tutto corretto parlare di abbassamento della qualità, sebbene sia più che evidente che alcune opere moderne siano degne di neonati, piuttosto che di artisti veri e propri, con tanto di titoli di studio...

    Nel corso degli anni è cambiato il gusto estetico comune e sono mutate le tecniche usate, ma ad oggi ciascuno è del tutto libero di scegliere quali tecniche usare, come usarle e cosa ritrarre o scolpire.

    Certamente questa non è l'epoca in cui va per la maggiore la rappresentazione fedele della realtà, ma non significa che manchino persone capaci di cimentarsi in essa o di apprezzarla; semplicemente ogni epoca ha le sue tecniche e le sue mode, ora siamo nell'epoca di quelli che dipingono forchette, linee dritte e vignette di cattivo gusto su personaggi immaginari...

    Di certo, molti artisti sarebbero pure capaci di usare tecniche diverse e più "gradevoli" agli occhi di alcuni, ma sta a loro scegliere.
     
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  4. Daniel Apix
     
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    CITAZIONE (HachiHachi @ 30/8/2015, 22:38) 
    Si, sono differenti, ma non è del tutto corretto parlare di abbassamento della qualità, sebbene sia più che evidente che alcune opere moderne siano degne di neonati, piuttosto che di artisti veri e propri, con tanto di titoli di studio...

    Nel corso degli anni è cambiato il gusto estetico comune e sono mutate le tecniche usate, ma ad oggi ciascuno è del tutto libero di scegliere quali tecniche usare, come usarle e cosa ritrarre o scolpire.

    Certamente questa non è l'epoca in cui va per la maggiore la rappresentazione fedele della realtà, ma non significa che manchino persone capaci di cimentarsi in essa o di apprezzarla; semplicemente ogni epoca ha le sue tecniche e le sue mode, ora siamo nell'epoca di quelli che dipingono forchette, linee dritte e vignette di cattivo gusto su personaggi immaginari...

    Di certo, molti artisti sarebbero pure capaci di usare tecniche diverse e più "gradevoli" agli occhi di alcuni, ma sta a loro scegliere.

    Io credo che alle opere di valore di oggi si dia troppa poca importanza. Un altro aspetto dell'arte contemporanea è che si vuole renderla a portata di tutti. Una volta trasmettevano su Rai 5, all'ora di pranzo, un documentario fantastico che esaminava proprio i movimenti artistici odierni: te lo consiglio vivamente.

    In relazione a quello che ho detto, voglio raccontare un fatto che mi accadde diverso tempo fa: ero alla Valletta, una fortezza a Malta, con un amico. Camminando avevo trovato una specie di corridoio che in verità non aveva nulla di davvero importante e che al contrario sembrava portasse ad un posto residenziale sperduto o a un magazzino. Tuttavia presentava dei negozi con oggetti strani, come sedie per niente ergonomiche o dipinti che apparentemente non avevano alcun significato. Preso dalla curiosità, fiducioso della compagnia del mio amico, presi l'iniziativa e lo costrinsi a seguirmi in quel luogo. Arrivato in fondo alla galleria, girai l'angolo e vidi in uno spazio, adatto per stabilirci un negozio, un enorme affresco sul muro su cui una ragazza stava lavorando. Io ero rimasto chiaramente sorpreso, perché non mi aspettavo di essere finito in una galleria d'arte. Lei comunque stava lavorando con la musica classica di sottofondo, riproducendo una scena della vita reale con una tale vivacità che mi era rimasto impresso. Accortosi di me, si girò e mi sorrise salutandomi: io chiaramente risposi, con l'espressione stupita ancora in volto. Stetti per un pò ad ammirare la sua opera, dal quale sprizzava una grande gioia ed allegria che praticamente mi aveva animato. Comunque dovetti cedere alle suppliche del mio amico per andarcene, poiché avevamo un tempo limitato che ci era stato concesso dalla nostra accompagnatrice(eravamo in gita). Mentre mi allontanavo, mi accorsi di una porta che sbatteva. L'istinto ovviamente mi costrinse a voltarmi bruscamente e fu lì che vidi la ragazza, con i pennelli in mano, che si era precipitata fuori per fermarmi. Allora lì compresi cosa tutto questo significava: era una sorta di costruzione, di disposizione volta ad invitare gli animi artistici che si nascondo tra la gente; doveva in pratica aiutare a "catturare" chi ha la curiosità giusta, la sensibilità adatta per poter immergersi nell'arte, nell'ispirazione. E mi duole davvero non aver potuto spendere più tempo in quel luogo, rinunciando a ciò che quella ragazza avrebbe potuto insegnarmi.

    Ho raccontato questa cosa che mi è accaduta per intendere che oggi l'arte non è più esclusività di artigiani o a portata di nobili ed ecclesiasti, ma estesa a tutti: a chi in pratica vuole farsi trasportare per un breve tempo dall'emozione e dall'ispirazione. Decadimento dell'arte? Non mi sento di rispondere affermativamente: semplicemente si è evoluta, è cambiata, alla ricerca di nuovi limiti e barriere da superare.
     
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    Da sempre gli artisti hanno usano la provocazione come forma di linguaggio.
    Bosch, Caravaggio, Turner, gli impressionisti, Gustave Courbet con la sua Origine del Mondo, Lucian Freud recentemente scomparso, Bacon...Picasso...e via discorrendo
    Paradossalmente raggiungono il loro apice di clamore, nell’assenza di forme e contenuti riconoscibili, riconducibili quindi alla nostra memoria, alle nostre aspettative.
    E’ più facile capire quello che già è insito in noi, un paesaggio, un bel ritratto, un fiore, più difficile apprezzare e comprendere il linguaggio della provocazione.
    Più difficile perchè ci obbliga a riflettere, ad entrare nel campo dell'arte non più come semplici spettatori, ma con spirito di partecipazione.
    L'arte pur essendo di tutti non è più per tutti, occorre per avvicinarsi ad essa strutturarsi, addentrarsi nei vari meandri delle biografie personali, delle antologie critiche. Occorre frequentarla.
    Documentarsi dunque nella lettura del personaggio, della sua storia, dei suoi trascorsi, dell'influenza delle sue frequentazioni.
    Questo il compito del fruitore, l'opera non deve più solo piacere ai nostri occhi, ma deve essere capita, in una chiave di lettura più ampia che spazzi oltre l'estetica.
    L'artista da parte sua ha invece l'obbligo di trovare canali innovativi per farci riflettere, aprire la mente: non con la bellezza, non con la poesia, non con un compromesso estetico per tutte le stagioni.
    Dell’"Orinatoio" di Marcel Duchamp, della "Scatola" di Piero Manzoni, se ne sono riempite pagine e pagine.
    Pagine positive, pagine negative, non ha alcuna importanza dove sia la ragione, quello che conta è il "Segno" indelebile che queste cose hanno lasciato, in un preciso e irripetibile periodo storico.
    Di queste "Opere" tra 100 anni probabilmente non esisterà più nulla...Già oggi l'orinatoio è andato perduto.
    Però, i commenti, gli scritti, le discussioni, le baruffe, generati da queste provocazioni resteranno a testimoniare un passo importante verso il futuro dell'arte.
    Verso una crescita del fruitore nell'esprimere il sui giudizio...sul concetto più significativo dell'opera stessa.
    saluti
    marco
     
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  6. wanial
     
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    CITAZIONE (Liuna Curiusa @ 12/9/2015, 21:04)
    sì, se facilita la consapevolezza di sé e la relazione con gli altri, altrimenti resta mera speculazione mentale e basta^^

    CITAZIONE (il caravaggio @ 7/10/2015, 13:51)
    Da sempre gli artisti hanno usano la provocazione come forma di linguaggio.
    Bosch, Caravaggio, Turner, gli impressionisti, Gustave Courbet con la sua Origine del Mondo, Lucian Freud recentemente scomparso, Bacon...Picasso...e via discorrendo
    Paradossalmente raggiungono il loro apice di clamore, nell’assenza di forme e contenuti riconoscibili, riconducibili quindi alla nostra memoria, alle nostre aspettative.
    E’ più facile capire quello che già è insito in noi, un paesaggio, un bel ritratto, un fiore, più difficile apprezzare e comprendere il linguaggio della provocazione.
    Più difficile perchè ci obbliga a riflettere, ad entrare nel campo dell'arte non più come semplici spettatori, ma con spirito di partecipazione.
    L'arte pur essendo di tutti non è più per tutti, occorre per avvicinarsi ad essa strutturarsi, addentrarsi nei vari meandri delle biografie personali, delle antologie critiche. Occorre frequentarla.
    Documentarsi dunque nella lettura del personaggio, della sua storia, dei suoi trascorsi, dell'influenza delle sue frequentazioni.
    Questo il compito del fruitore, l'opera non deve più solo piacere ai nostri occhi, ma deve essere capita, in una chiave di lettura più ampia che spazzi oltre l'estetica.
    L'artista da parte sua ha invece l'obbligo di trovare canali innovativi per farci riflettere, aprire la mente: non con la bellezza, non con la poesia, non con un compromesso estetico per tutte le stagioni.
    Dell’"Orinatoio" di Marcel Duchamp, della "Scatola" di Piero Manzoni, se ne sono riempite pagine e pagine.
    Pagine positive, pagine negative, non ha alcuna importanza dove sia la ragione, quello che conta è il "Segno" indelebile che queste cose hanno lasciato, in un preciso e irripetibile periodo storico.
    Di queste "Opere" tra 100 anni probabilmente non esisterà più nulla...Già oggi l'orinatoio è andato perduto.
    Però, i commenti, gli scritti, le discussioni, le baruffe, generati da queste provocazioni resteranno a testimoniare un passo importante verso il futuro dell'arte.
    Verso una crescita del fruitore nell'esprimere il sui giudizio...sul concetto più significativo dell'opera stessa.
    saluti
    marco

    CITAZIONE (il caravaggio @ 8/10/2015, 11:54)
    Si, in quanto aiuta a spostare più in là i confini delle nostre certezze

    CITAZIONE (HachiHachi @ 9/10/2015, 08:53)
    Francamente penso sia un Paese mafioso e basta. ^^ In ogni senso.

    CITAZIONE (Seiya Starfighter @ 9/10/2015, 09:48)
    Quoto Hachi; ci sono alcune start up nate nel mondo dell'informatica o simili, ma hanno impatto minuscolo. Non è possibile, attualmente, fare grandi cose in Italia


    Sicuramente è diversa perchè ogni prodotto artistico ci trasferisce nell'atmosfera in cui è vissuto il suo autore, se era serena e leggera ci sentiamo liberi, se era opprimente ci opprime nella stessa misura. Senza ripetere ciò che è stato già detto molto bene ed esaurientemente , prendo come esempio una delle ultime mostre a Firenze, che si sta svolgendo , credo ,ancora adesso su raffigurazio ni di Madonne, alquanto insolite per la credenza comune, pittori che vanno da Van Gogh, Chagall, Fontana e Munch: sono madonne senza aureola, senza veli celesti, madonne dal volto umano anche se dai loro gesti , dai loro corpi emana una spiritualità profonda.Mostrando opere di grandi firme internazionali si mostra il cambiamento nella rappresentazione della religione che porta ad una umanizzazione della figura di Maria, mostrando così aspetti diversi dell'animo femminile. Questo un esempio, ma dimostra che i gusti, i pensieri nuovi si ritrovano in ogni forma d'arte, poesia, scultura , musica
     
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    Il primo a rappresentare il corpo della Madonna ispirandosi a quello di una donna comune fu Michelangelo Merisi, con: Morte della Vergine del 1605-1606 - olio su tela - 369x245 cm - Parigi, Louvre
     
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    Non mi intendo di arte ma le figure moderne hanno bisogno di molta, molta fantasia per coglierne la bellezza.
     
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