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In the cold.
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Quali sono le vostre opinioni su Victor Hugo? Avete letto qualcosa di suo? Cosa mi consigliate? Com'è la lettura e cosa vi ha lasciato?
Grazie. -
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Supporta l'originale™, non la schifezza di DragonBall Super
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Victor Hugo è un sapiente scrittore, molto prolisso ma dall'argomentazione convincente e appassionante.
Lessi di suo "L'ultimo giorno di un condannato a morte", "Notre Dame de Paris", alcuni racconti minori e "Gli orientali", una raccolta di poesie ispirate al mondo arabico.
Personalmente, Hugo non è portato a fare il poeta. La prolissità del suo modo di scrivere, svilisce il testo che deve essere snello, danzante, libero, anche quando è concatenato dalle leggi della metrica classica o moderna.
Come scrittore è di ben altro livello, tra gli autori consigliabili a chi vuole una lettura di qualità.
Notre Dame de Paris è un capolavoro, a partire dall'incipit "l'université, la cité, la ville", nella quale ci presenta i luoghi in cui è ambientata la storia con una sintesi da poetica fine (ilche mi spinge a chiedermi: ma perché non adopera lo stesso stile quando scrive poesie? Ce le ha capacità di sintesi, maledizione!).
La descrizione del salvataggio di Esmeralda da parte del Gobbo, poi, è vera opera d'arte. Credo riassuma in sintesi l'amore sincero e puro descritto da Erich Fromm nell'Arte di Amare, nonché il pensiero di Alberoni in "Innamoramento e amore", un saggio sociologico che aiuta a capirci qualcosa in questo universo fatto di sentimenti strani e contorti.
"L'ultimo giorno di un condannato a morte" è un libello piccolo ma di facile comprensione. Si allinea perfettamente con altri saggi storici dell'epoca, come quello di Beccaria, "Dei delitti e delle pene", un'opera intensa in cui l'autore denuncia il delitto di "stato", ossia l'esecuzione, definendolo una barbarie contro l'uomo e contro Dio.
Ecco, Hugo si accoda, scrivendo questo racconto diviso in due parti: la prima, ambientata in un salotto di gentiluomini che chiacchierano sull'argomento mentre gustano pasticcini sulle loro comode poltrone; la seconda, nella fredda cella di chi sta aspettando il giorno della propria dipartita con paura e trepidazione.
E' descritto così bene il tormento dell'uomo da far commuovere, ma il testo lascia spazio a dubbi e riflessioni personali.
Spero di avere la mente un po' più libera per potermi concedere "I Miserabili" prima o poi, e magari anche "L'uomo che ride" (me lo hanno descritto come un piccolo capolavoro di 100 pagine).
Personalmente penso che potresti dargliela un'opportunità, soprattutto se hai trovato scorrevole Dickens.
Ecco, lui è molto più pesante di Hugo.
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